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Pedofilia e Vaticano, scomunichiamoli

12 marzo 2010

Pedofili e violenti, misogini e inquisitori. Malati di mente. Se non fosse in vigore la 180 avremmo i manicomi pieni. O almeno le carceri. Oppure no? Già, perché questi comportamenti vengono praticati da una categoria superprotetta: il clero.
Grassamente opulenti, melliflui, esibizionisti, censori della vita pubblica. Se fossimo alla fine del ’700, la ghigliottina sarebbe consumata per l’uso. E la religione bandita, vietata.
Ma siamo nel millenaristico terzo millennio. In Italia, per di più: paese delle libertà. Dove un manipolo di persone in maschera, abitanti sparuti di un fazzoletto di terra chiamato Vaticano, comandano, moralizzano, condannano. E gli italiani obbediscono. Lasciandosi governare da chi ha come principale nemico la sessualità degli esseri umani liberi. Perché crede che sia lo specchio della propria perversione.
E oggi, che certe terribili nefandezze cominciano a venire fuori come un rigurgito di veleno, quelli – come se niente fosse – scomodano il diavolo, rispolverano l’inquietante idea di esorcismi necessari: il maligno si sarebbe insinuato nella chiesa! Fantasticano l’origine peccatrice degli esseri umani e cercano le cause del loro assassinio nell’obbligo del celibato: come se la sessualità fosse uno sfogo, che se non si sfoga su una donna, allora si sfoga su un bambino, ammazzandolo per sempre, pur lasciandolo fisicamente vivo. Cercano complicità assolutorie, come un tempo facevano i “tangentisti”: non lo facciamo soltanto noi. La pedofilia è diffusa, accettata, persino teorizzata qualche volta: soprattutto in certa sinistra, purtroppo, che ancora la pensa con Platone e Foucault. Ma quelli vanno avanti, imperterriti e non chiedono mai perdono: se non per qualche “scapaccione” di troppo. Ma ridono, nel dirlo, come se la loro fosse una marachella infantile. Mentre di infantile ci sono soltanto le vittime. E non c’è niente da ridere.
Già da qualche tempo (maggio 2007), chi scrive ha stilato un “Manifesto per la Scomunica”: un semplice elenco di vere libertà per cui un manipolo di firmatari lotta variamente da tempo (dalla pillola Ru486 alla interruzione volontaria di gravidanza, dalle coppie di fatto alla fecondazione assistita, dalla piena libertà di ricerca scientifica al testamento biologico…) e con cui chiede di essere estromesso dalla chiesa cattolica, perché contrario ai suoi dogmi e soprattutto per non essere “conteggiato” tra gli aderenti a quella setta. Oggi il gruppo “Scomunicateci” conta quasi 4000 adesioni, cioè cinque volte il numero degli abitanti della Città del Vaticano…
Il crimine della pedofilia, la violenza sui bambini in quei luoghi presunti “sacri”, il cui lezzo arriva mischiato all’incenso, richiede però un aggiornamento: oggi siamo noi a sentire il dovere etico di scomunicarli, oggi siamo noi a rifiutare quell’orrore travestito da candore. Oggi siamo noi che li scomunichiamo dal genere umano e li escludiamo dal potere terreno. Che si occupino soltanto di un aldilà pieno di tormenti. Il loro aldilà.

From → Cronache Laiche

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