Roma Termini: benvenuti in Vaticano
Alla fine del 2006 moriva Piergiorgio Welby, leader radicale, dopo una lunga battaglia umana e politica contro l’accanimento terapeutico e per la ricerca scientifica. La Chiesa romana negò le esequie religiose per quell’eretico impenitente e una piccola folla arrabbiata dovette ricordarlo in mezzo alla strada. L’allora sindaco della Capitale Walter Veltroni non spese una parola contro il Vicariato e, anzi, nello stesso giorno o giù di lì dedicò la stazione Termini a Karol Wojtyla che, un anno e mezzo prima, era defunto molto probabilmente in circostanze simili a quelle di Welby. Oggi, mentre una legge sul testamento biologico è bloccata in Parlamento, un altro sindaco di Roma, di altro colore ma medesima genuflessa devozione, inaugura una grande statua alla memoria di quel papa, ormai beato e prossimo santo, proprio alla stazione Termini. Un chiaro segnale per chi raggiunga Roma con il treno: nello Stato Italia è lo Stato Vaticano a decidere come e quando si muore e si nasce; come e quando si fanno le leggi; come e quando si pensa.