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La pacchia

4 giugno 2018

immagine per pacchiaE così sembra che stia per finire la pacchia di quei migranti che pensano di poter fare il bagno, indisturbati, nel nostro mare e poi, se sanno nuotare, arrivare a solcare le nostre spiagge e i nostri campi di pomodori, giocando magari a evitare fucilate. Finirà anche il divertimento di certe donne che vogliono interrompere la loro gravidanza e si recano allegramente nei rari ospedali, resi esclusivi come discoteche per vip dagli obiettori di coscienza: la patria ha bisogno di figli e chiede proprio quelli delle compatriote che non vogliono o possono metterli al mondo. E, mentre ovociti ed embrioni avranno sempre più voce in capitolo, per quelli che amano diversamente da quanto c’è scritto nella legge, altro che diritti: faremo proprio finta che non esistano. Con la pacchia dei Rom sarà più semplice: basterà chiudere i loro magnifici campi, dove si divertono a incendiare roulotte o dove nascondono ricche automobili, preferendo gironzolare a piedi e vivere (in tutti i sensi) tra i nostri rifiuti. Anche per i carcerati si butteranno le chiavi, ma per tenerli dentro per sempre, così impareranno finalmente la lezione. Oggi comincia la vera pacchia: quella di chi pensa e sostiene queste cose, senza che qualche radicale o uno straccio di sinistra abbia la possibilità o la forza di opporvisi realmente.

© Paolo Izzo

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