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Diritti radicali

27 giugno 2018

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Vorrei ringraziare Maurizio Caprara per aver citato, sul Corriere della Sera del 27 giugno, il rapporto dell’Alto Commissariato ONU sui Diritti umani, intitolato “Abuso dietro le sbarre: detenzione arbitraria e illegale in Libia”, nonché per averne consigliato la lettura al ministro dell’Interno Matteo Salvini. Allo stesso tempo, suggerirei di compulsare quel drammatico resoconto anche a Luca Ricolfi, che in questi giorni ha sostenuto (Il Mattino e Il Messaggero, 26 giugno) che il Pd si sarebbe trasformato in un partito radicale di massa, poi spiegando (La Verità, 27 giugno) che ciò è sbagliato perché: «puntare quasi tutte le carte su diritti umani e civili significa trasformare il Pd in una specie di partito radicale, libertario e individualista». Intanto, perché mai sarebbe un errore difendere i diritti umani e civili di tutti gli esseri umani, dai primi agli “ultimi”, come da sempre fa il vero e solitario Partito Radicale che – con buona pace di Ricolfi – è ancora vivo e che qualcuno sta cercando con tenacia di tenere in vita? Ma poi, non sarà, al contrario, che la Sinistra si trova ai suoi minimi storici anche perché non ha ascoltato né incoraggiato, quando non silenziato, le battaglie e la visione politica di Marco Pannella e del suo Partito proprio su diritto e diritti, così in Italia come nel resto del mondo?

© Paolo Izzo
(Foto: UNICEF/UN052613/Alessio Romenzi)

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