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In memoria di Luca Coscioni

20 febbraio 2012

Il 20 febbraio di sei anni fa moriva Luca Coscioni, dopo aver lottato fisicamente e psichicamente per 11 anni contro la sua malattia, la sclerosi laterale amiotrofica, e nello stesso tempo, con la stessa forza, a favore della libertà di ricerca scientifica. Proprio in nome della libertà, aveva rifiutato la tracheotomia, per non dover vivere il resto dei suoi giorni attaccato a una macchina. Nell’anniversario di questa grave perdita per i diritti civili e per la buona politica, tra i quotidiani soltanto l’Unità (oltre ovviamente all’Agenzia Radicale) ha dato spazio al ricordo di Luca, attraverso la voce della donna che gli è stata accanto, la deputata radicale Maria Antonietta Farina. Ma tanti amici lo ricordano in blog, siti e social network, per la sua battaglia e per le sue belle, importanti parole: “Le nostre esistenze hanno bisogno di libertà per la ricerca scientifica. Ma non possono aspettare. Non possono aspettare le scuse di uno dei prossimi papi”; ‎”Ogni limitazione della conoscenza, della ricerca scientifica, in nome di pregiudizi ideologici, è un contributo al perpetuarsi di dolore e sofferenze”. Ebbene: la ricerca continua ad aspettare, i papi continuano a non scusarsi, le sofferenze continuano a perpetuarsi, ma per fortuna anche il pensiero di Luca Coscioni continua a “vivere”, attraverso il ricordo dei suoi amici. Miei amici.

2 commenti
  1. Agenzia Radicale, 20.02.12
    http://www.agenziaradicale.com/index.php?option=com_content&task=view&id=13572&Itemid=52

    L’Espresso.it, 20.02.12
    http://altre-lettere.blogautore.espresso.repubblica.it/2012/02/20/in-memoria-di-luca-coscioni/

    Il Sole 24 Ore, 21.02.12
    “Luca Coscioni e la ricerca”
    (firmata Matteo Wells):

    Il Manifesto.it, 21.02.12
    (firmata Matteo Wells):
    http://www.ilmanifesto.it/lettere/mricN/6560/

    Il Secolo XIX, 23.02.12
    “Non si perda il messaggio di Luca Coscioni”
    (firmata Matteo Wells):

    Europa, 24.02.12
    (firmata Matteo Wells):

  2. Assolutamente vero, nessuno che ha parlato. Eppure non andrebbe dimenticato. Intanto i papi pensano a come fare per non pagare l’imu.

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