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Le sbarre della mente

14 luglio 2012
“Aboliamo le prigioni?” è il titolo che tre anni fa l’editore Minimum Fax ha dato a una raccolta di saggi della mitica Angela Davis, che fin dagli anni Settanta combatte negli Usa la più difficile delle battaglie per i diritti civili: abolire il sistema carcerario. Forse meno… radicali, i Radicali dell’altrettanto mitico Pannella invocano, tanto per cominciare, una amnistia per la Repubblica italiana. E lo fanno a gran voce, ma con nonviolenza. Due utopie irrealizzabili? Forse sì. Ma se è vero, come è vero, che nessun essere umano nasce cattivo né marchiato dal peccato originale, come invece favoleggia la religione cristiana, nel frattempo ci si potrebbe chiedere perché si commette un delitto. In Italia c’è Massimo Fagioli, voce quasi solitaria della psichiatria, che sostiene: non c’è il Male né il peccato, c’è la malattia della mente, che va curata. Mentre in Brasile ai detenuti fanno leggere libri in cambio di sconti di pena: perché leggere fa uscire la mente dalle gabbie. Due movimenti, questi, belli e nonviolenti che vanno verso quelle utopie. Allora, forse, realizzabili.
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