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Il falò dello stato di diritto

4 dicembre 2015

FalòNegli ultimi tempi si è consumata la “cronaca delle fumate nere annunciate”: prima di un nuovo rinvio al 14 dicembre, per trenta volte le riunioni in seduta comune del Parlamento non sono riuscite a eleggere i tre giudici mancanti per il plenum della Corte Costituzionale, perché i partiti non si mettono d’accordo sui “nomi”. Dovrebbero essere 15, come previsto dai “padri costituenti”, e invece basta che uno dei 12 giudici in carica abbia il raffreddore, perché la Consulta non possa deliberare sulla costituzionalità delle leggi italiane. Così, il Parlamento sembra più un grottesco falò attorno al quale deputati e senatori, che fuori dal Palazzo inneggiano alla “Costituzione più bella del mondo”, dentro vi compiono il rito macabro del mancato rispetto della stessa, mandando in fumo nero anche la legalità, lo Stato di Diritto e le speranze dei cittadini. E nemmeno il “digiuno di dialogo” avviato il 13 novembre scorso dai “soliti” Radicali, silenziati e disarmati come sempre, convince gli indolenti portatori di fascine che quel rogo continuo mette in serio pericolo il nostro sistema democratico.

© Paolo Izzo, Radicale – Roma

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